




(2 – 4 – 2 – 3 – 6)
Segue presentazione.
Continua a leggere “Rebus dispettoso (e pasticcione)”
L’Alt-right è lontano dall’assomigliare ad un movimento politico coerente ed è più una reazione alla “polizia del pensiero”, infatti è tenuto insieme da ciò che odia: il buonismo di sinistra o quello che in America si chiama PC culture, la cultura del politicamente corretto.
Continua a leggere “La guerra dei meme (seconda parte): il meme politico”
Per spiegare l’origine della parola “meme” non ha senso cominciare dall’etimologia, in quanto è stata letteralmente inventata nel 1976, quando Richard Dawkins scrive Il gene egoista, cercando di modificare la teoria di Darwin e mettendo il gene al posto della specie come protagonista dell’evoluzione.
[‘Spoiler’: malgrado più che dimezzato, l’articolo è lungo, e la seconda parte arriva dopo!!!]
da una lezione di Alessandro Lolli
Studocu, Università per Stranieri di Perugia


Esotica ed enigmatica, e però anche trasparente, pronta e simpatica, è una parola che spicca per la sua stranezza, anche per il modo un po’ goffo con cui la lingua la maneggia, quasi fosse un oggetto bizzarro: esiste solo nella cristallizzazione della locuzione ‘a bizzeffe’.
Continua a leggere “Bizzeffe”
Mai avrebbe immaginato Al-Khwārizmī, nella sua modesta casetta in Corasmia, non lontana dal lago d’Aral, quanto sarebbe cambiato il mondo per effetto di quell’idea bislacca che gli era passata per la testa.
Continua a leggere “Valgoritmo”
Come quando fuori è dentro: l’autismo.
Tre soldi è uno spazio nel fine settimana di Radio3 dedicato all’audiodocumentario.
Percorsi sonori che raccontano la realtà di oggi e di ieri con il linguaggio della testimonianza diretta.
Ero già sintonizzata sul canale per il Concerto del Quirinale e ho avuto l’occasione per ascoltare un racconto davvero autentico e di grande aiuto per cercare di capire (qualcosa).
Qui per riascoltare la trasmissione (bisogna prima registrarsi su Rai Play Sound).






Pensavo di aver moderato i commenti, ma non so se ci sono riuscita (non sono stata capace di farlo solo per questo post). E il rebus era, in tutta evidenza, troppo facile: avete indovinato tutti: bravi! Io, però, negata a risolverli e negata a costruirli…
Comunque, l’immagine promessa è questa.

Panda Young.
Da Poeti metropolitani.

E, anche se è un po’ fuori tema, alla fine si parla anche della Kefiah araba. Ne avevo già parlato qui.
Continua a leggere ““Papalina” e Kippāh”
Il Grammar Nazi pedante è quello che la Crusca la supera da destra. Quello che non apre un dizionario manco morto, perché non ne ha bisogno, lo sa tutto a memoria (il GRADIT, con i suoi 320.000 lemmi, tutto).
di Vera Gheno
Continua a leggere “Ai tempi della maestra Eripranda”
… la furbizia accentuata, la pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione, magari anche sfruttando i propri amici più intimi, i propri parenti […]. È l’attitudine a cercare e trovare, d’istinto, sempre e comunque, il proprio tornaconto, dai grandi affari o business fino alle schermaglie meschine per chi deve pagare il pranzo o il caffè.
Pino Daniele, Storie e poesie di un mascalzone latino
da alerino.blog
Continua a leggere “Cazzimma”

Siamo nel Rinascimento, periodo in cui la gente d’Italia ebbe modo di conoscere bene e diffusamente, fra l’altro, il potere spagnolo, e la matrice del sussiego è in effetti proprio polemica o satirica verso questo volto del potere.
Continua a leggere “Sussiego”

Le medicine hanno una virtù terapeutica — degli effetti fisici e chimici determinati dalle sostanze che le compongono, che si ripercuotono (in positivo e in negativo) sul corpo; ma hanno anche degli effetti psicologici, e anche questi si ripercuotono sul corpo e sulla sua salute.
Continua a leggere “Placebo”
da comesipronuncia.it


Termini come trallallero comunicano uno stato d’animo leggero, gioioso, baldanzoso… pensiamo al lallarallà del Figaro rossiniano, factotum della città, o al trallallà sbandierato da Oscar nel Ballo in maschera di Verdi del 1859.
Continua a leggere “Trallallero”

Il vuoto ha molte accezioni: se il bicchiere è vuoto, ci si riferisce al suo contenuto liquido; tuttavia contiene dell’aria… Quindi il vuoto vuoto, da un punto di vista fisico e ideale, ha una complessità maggiore di quel che potrebbe sembrare.
Continua a leggere “Vuoto”
Sapevate che il nome del “bidet“ porta un nome che in francese antico si traduce con “pony“? La parola evoca infatti l’azione del cavalcare, proprio per la posizione che si assume utilizzando questo oggetto.
Continua a leggere “Bidet”

La nostalgia nasce come ‘malattia’, e lo rimane fino all’inizio del Novecento. Anche quando la troviamo in letteratura, continua ad avere una sfumatura patologica, che poi si smussa.
Continua a leggere “Nostalgia”

La malizia dei cuculi è leggendaria: depositano il proprio uovo nel nido altrui, poi il pulcino appena nato butta fuori le uova legittime e si piglia tutto il cibo fornito dagli ignari genitori adottivi.
Continua a leggere “Cuculo”

Parola aulica e soprattutto difficile, si direbbe. E in effetti è così, perché anche se si muove su significati accessibili, è necessario capire che sfumatura ha e come si comporta.
Continua a leggere “Apodittico”

Dare a una persona della ‘maleducata’, della ‘villana’, della ‘buzzurra’ ci dà l’impressione di una durezza composta, di un’ingiuria in guanto di velluto. Il cafone sfugge a questo destino, anche se certo non appartiene a una famiglia diversa.
Continua a leggere “Cafone”